Al via SPAM, il Festival dell’Architettura della Capitale, giunto quest’anno alla sua seconda edizione e promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, che si terrà dal 9 al 16 ottobre in Piazza Manfredo Fanti.
Costruire la progettualità del futuro per le città intorno alle trasformazioni in atto – e, in prospettiva, a quelle non ancora iniziate – nella società. È questo uno dei compiti più importanti che spettano all’architetto. Ed è proprio intorno a tale capacità di lettura delle esigenze – materiali e immateriali – dell’uomo, nel quadro della situazione complessa che caratterizza, oggi, la dimensione urbana, che ruota «NEEDS—the things YOU must have for a satisfactory life», il tema di SPAM 2020.
Nell’ambito dell’iniziativa, è stato presentato il workshop studiato per ripensare l’Eur di “domani”: protagonisti, i giovani professionisti che hanno presentato le proprie candidature nelle scorse settimane. Attenzione ai temi degli spazi pubblici, del climate change, delle potenzialità del patrimonio costruito. Durante il Festival dell’Architettura, infatti, si terranno tre laboratori tenuti da tutor di eccezione (Vincenzo Latina, Wht Factory/MVRDV con Rebus e Orazio Carpenzano) e 36 giovani architetti chiamati ad elaborare i propri elaborati, a partire dal coinvolgimento degli abitanti del quartiere e della pubblica amministrazione. Un progetto che andrà avanti anche dopo il festival, con l’individuazione di aree pilota per sperimentare le possibili trasformazioni.
Tre i macro – temi che guideranno i lavori di progettazione: spazi urbani e vita sociale; luce e scenografie urbane, resilienza al cambiamento climatico.