Cari Colleghi,
rivolgo a Voi tutti un ultimo messaggio di gratitudine prima di avviarci ai saluti.
Desidero concludere il mandato 2017-2021 innanzitutto con un ringraziamento, non formale e davvero sentito, al “mio” Consiglio uscente che ha permesso all’Ordine stesso di lavorare con enorme impegno, competenza e grande passione. Desidero ringraziare tutti i Colleghi che mi hanno trasmesso passione ed energie, dimostrandomi fiducia, e soprattutto quelli hanno collaborato con dedizione e gratuità nelle commissioni interne, nei gruppi di lavoro, o anche semplicemente i tanti di voi che, senza risparmiare critiche, mi hanno aiutato con tanti consigli, proposte, idee e suggerimenti.
Al termine di questo mio servizio durato tanti anni desidero ancora ringraziare tutte le persone afferenti agli Uffici, attuali e passate, il cui lavoro e la cui professionalità costituiscono nel loro complesso la garanzia del funzionamento di OA.GE /FOA.GE e un grande valore aggiunto per la nostra istituzione.
In questi quattro anni gli avvenimenti sono stati molti, a livello della nostra professione, a livello culturale e a livello cittadino. Genova ha vissuto e vive momenti difficili. Nonostante ciò abbiamo lavorato quotidianamente per fare assumere alla nostra professione un ruolo centrale, in particolare a Genova e nel suo territorio metropolitano: questo ha significato agire su “noi stessi” e sulle nostre committenze, sia sul piano culturale sia su quello operativo.
Credo che il Consiglio in questi anni sia stato in grado di affrontare questi momenti, talvolta vere e proprie sfide, anche con understatment ma anche con capacità di comunicare e farsi notare al momento opportuno, e che sia riuscito a trovare delle risposte o quantomeno a imparare a essere flessibili e dinamici, utilizzando il confronto tra noi e con il territorio.
E, proprio parlando di confronto e di territorio, ritengo che il Consiglio sia riuscito a tessere una buona rete di relazioni, facendo dell’Ordine un punto di riferimento cittadino per Enti di formazione, Istituzioni, Ordini Professionali, Associazioni, ma anche per la cittadinanza, alla quale abbiamo cercato di parlare direttamente attraverso informazione, iniziative ed eventi pubblici.
Guardando indietro, noto quanti cambiamenti siano stati necessari, vedo quanto lavoro rimane da fare per raggiungere obiettivi così ambiziosi come quelli tracciati, ma sono fiducioso che con questo spirito anche chi ci succederà saprà progettare soluzioni alle sfide che si presenteranno.
Per questo invito voi tutti a continuare a seguire le iniziative dell’Ordine e, se possibile, parteciparvi attivamente coinvolgendo anche chi vi sta attorno, perché la nostra professione è grande portatrice di cultura.
Il “testimone” ora passa al nuovo Consiglio, al quale esprimo tutta la mia fiducia. Al nuovo Presidente auguro un gruppo di Colleghi come io ho avuto il privilegio di presiedere. Ma specialmente auguro un’esperienza entusiasmante, arricchente e motivante come è stata la mia.
Paolo A. Raffetto
Presidente Ordine Architetti PPC di Genova