A distanza di ventiquattro ore, il Covid ha portato via Enzo Mari, tra i maggiori teorici del design italiano e mondiale, e la moglie Lea Vergine, critica d’arte, saggista e curatrice.
Formatosi all’Accademia di Brera, a partire dagli anni ’60 Enzo Mari (Novara, 27 aprile 1932 – Milano, 19 ottobre 2020) si è affermato come uno dei principali designer italiani, dedicandosi principalmente all’industrial design, dalla produzione di oggetti quali vasi, sedie, librerie e ciotole per Danese, Driade e Zanotta; all’attività artistica, con opere esposte nei musei d’arte contemporanea di Roma, Stoccolma, Amsterdam e New York. Tre volte vincitore del Compasso d’Oro, Mari ha partecipato alle Biennali di Venezia e Zagabria e alla Triennale di Miano.
Lea Vergine (Napoli, 5 marzo 1936 – Milano, 20 ottobre 2020) è stata invece un’apprezzata ed autorevole critica d’arte: ha collaborato con il Manifesto ed il Corriere della Sera, pubblicato diversi saggi sull’arte contemporanea e curato numerose mostre.